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Perché...
L'interesse
per il ruolo di allenatore nasce in me, come per molti altri, dalla
pratica calcistica a livello dilettantistico; non essendo
particolarmente dotato tecnicamente e, soprattutto, per quanto mi
riguarda, fisicamente, mi trovavo sempre a dover approfondire il lato
tattico e caratteriale del mio ruolo per rimanere al passo con gli
altri. E forse da questo continuo sforzo è nata in me l'abitudine di
pensare in senso più ampio a tutti gli aspetti di questo magnifico
gioco; quando mi venne data, quindi, la possibilità di allenare, fui
ben lieto di applicare le mie teorie che si erano formate
precedentemente.
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La cultura calcistica
La continua ricerca, il continuo
aggiornamento degli aspetti tattici, atletici, psicologici, uniti alla
esperienza maturata sul campo, mi hanno fatto acquisire una cultura
calcistica che cerco sempre di arricchire e trasmettere ai miei
giocatori. Indurre nel calciatore una mentalità vincente può apparire
banale, ma, credetemi, è una operazione che sta alla base di ogni
preparazione. Nel mio lavoro miro allo sfruttamento della creatività,
della fantasia, delle caratteristiche generali del singolo atleta, che
devono andare ad arricchire l'organizzazione di gioco, di per sé priva
di schemi troppo complessi, in modo da ottenere il controllo di ogni
situazione in campo e fuori dal campo.
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La preparazione atletica
Come molto spesso accade nelle
piccole squadre è l'allenatore che cura la preparazione atletica. È
per questo motivo che mi tengo aggiornato in tema di preparazione
fisica, ritenendo fondamentale il raggiungimento dello sviluppo, nel
calciatore, di tutte le capacità. La programmazione di allenamenti
anche individuali per ogni singolo atleta ha sempre portato ottimi
risultati consentendo, oltre agli indubbi vantaggi fisici, di evitare,
nei limiti del possibile, gli infortuni che molto spesso possono
determinare l'andamento di una stagione. Il mio lavoro di nutrizionista
consente all'atleta di poter godere di ottima salute.
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L'entusiasmo
La
formazione di un clima di entusiasmo e divertimento è il primo obbiettivo da raggiungere all'interno di una squadra.
Per questo occorre lavorare con correttezza e lealtà, verso il rispetto
delle regole del gruppo, favorire il dialogo, anche nelle situazioni più
spiacevoli.
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Il rapporto con la società
Essere il filtro tra società e
squadra è, secondo il mio avviso, un compito importante che ogni
allenatore deve svolgere, soprattutto perché è proprio quest'ultimo a
conoscere al meglio le caratteristiche tecniche, relazionali, emotive di
ogni calciatore. È importante, poi, accettare la critica della
dirigenza per creare quel rapporto stimolante e costruttivo che tende ad
evitare pericolose crisi interne, spesso motivo di fallimento di molte
società. L'attaccamento all'ambiente societario mi ha sempre portato ad
adoperarmi verso quelle attività collaterali a favore del rapporto con
i tifosi, con la stampa, con le altre squadre.
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Formazione
Tessera
di allenatore della Lega Nazionale dilettanti, del Settore Tecnico, e
patente di 3° categoria FIGC rilasciate al corso di Coverciano (FI).
Referente unico A.I.A.C. (Associazione
Italiana Allenatori di Calcio) sez. PISA.
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Curriculum
Allenatore nella FIGC dal 1994 con
un campionato vinto in III categoria ed altri due trascorsi in II
categoria.
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